Opere Scientifiche

LE OPERE SCIENTIFICHE


L’uomo del Rinascimento si apre allo studio del cosmo e delle scienze consapevole delle proprie capacità intellettive, partendo dalle basi scientifiche fino ad allora conosciute ed adoperando un metodo fondato sull’indagine diretta ed obiettiva. Anche in questo campo i nuovi studiosi sono educati dagli antichi, soprattutto dai pensatori greci: infatti, già i filosofi naturalisti del VI secolo a. C. avevano individuato il principio di tutte le cose negli elementi della natura e Pitagora e Platone avevano affermato che l’equilibrio e l’armonia del mondo si reggono sul numero e su rapporti di misura; Aristotele poi aveva annoverato la matematica tra le discipline teoretiche.
Euclide, il più grande matematico dell’antichità, resta il punto di partenza fondamentale per la geometria e i suoi Stoicheia in lingua greca, nella traduzione latina o araba circolano diffusamente negli ambienti scientifici. Le conoscenze teoriche della geometria esposte in maniera sistematica in quest’opera rimarranno insuperate fino al XIX secolo. La Biblioteca possiede l’edizione in greco in quindici libri uscita dai torchi di Basilea nel 1533, commentata da Teone di Alessandria, altro matematico del IV secolo d. C.
Per gli studi naturalistici, Plinio il Vecchio costituisce il modello dello studioso che ad una vasta e profonda erudizione di base unisce l’osservazione diretta dei fenomeni naturali. La sua monumentale Naturalis Historia, una vera enciclopedia scientifica (il termine “historia” è da intendersi nel suo significato etimologico greco di “conoscenza”), conosce un’ampia e fortunata diffusione in tutta Europa grazie all’invenzione della stampa. Le due edizioni, edite a Parigi e Basilea, rispettivamente nel 1524 e nel 1530, sono curate dagli umanisti Ermolao Barbaro, Johannes Camers e Beatus Rhenanus.
Né può mancare nell’ambito dei trattati scientifici l’opera del celebre medico greco Galeno, in undici libri (Venezia 1550), tradotta in latino. La fama di Galeno domina la medicina fino al XVI secolo e le sue asserzioni sull’anatomia umana, basate però su esperimenti di dissezione degli animali, verranno superate solo nel corso del XVII secolo.


Frontespizio ed alcune pagine dell’opera Stoicheia del matematico greco Euclide, stampata a Basilea nel 1533

Frontespizio del volume 5° dell’opera medica di Galeno, pubblicata a Venezia nel 1550. Le vignette xilografiche sono interessanti anche dal punto di vista storico, perché illustrano metodi diagnostici e ambienti dell’arte medica dell’epoca.

L’elegante cornice tipografica contrassegna l’inizio dell’Index della Naturalis historia di Plinio il Vecchio, edita a Parigi nel 1524