Geografia e Astronomia

Le nuove conoscenze geografiche e i nuovi traguardi raggiunti dall’astronomia nel XVIII secolo sono rappresentati in maniera superba dall’arte della stampa. Nella Biblioteca S. Alfonso se ne conservano due esempi di notevole interesse, di seguito illustrati.

L’Atlas general methodique et elementaire pour l'etude de la geographie et de l'histoire modern, pubblicato a Parigi nel 1770, è stato curato da Jean Charles Maclot e Louis Charles Desnos ed era destinato agli allievi dell’ Ecole Royale Militaire. Le tavole geografiche e cosmografiche sono corredate da testi esplicativi. Di grande finezza è il frontespizio calcografico illustrato con figure allegoriche e racchiuso da una cornice in stile rococò che riflette l’arte decorativa e il gusto settecentesco. Al centro è l’allegoria della Storia, raffigurata da una donna con il braccio levato verso il cielo, ad indicare la ricerca della verità; in basso, i puttini sono intenti allo studio della cosmografia mediante disegni e strumenti scientifici. In alto nel cielo, sono rappresentati ai due lati opposti Febo Apollo che avanza sul carro del sole e una donna dal manto stellato, personificazione della Notte, che fugge.
Jean Charles Maclot (1728-1805?) è stato un geografo, docente di cosmografia e socio dell’ Académie des sciences, belles-lettres et arts di Rouen. I suoi studi sono sempre aggiornati sulle ultime scoperte geografiche e astronomiche e costituiscono anche una guida pratica, ad esempio per utilizzare il mappamondo, calcolare latitudine e longitudine, le variazioni della durata dei giorni durante l’anno.
Louis Charles Desnos (1725-1805), oltre che curatore di quest’opera, ne è anche l’editore. È stato un celebre costruttore di strumenti scientifici e di globi e fu molto stimato dal re di Danimarca Cristiano VII, il quale gli attribuì addirittura il titolo di costruttore reale di globi.

Jean Charles Maclot, Atlas general methodique et elementaire pour l'etude de la geographie et de l'histoire modern, Parigi 1770

Magnifico e raro è l’atlante dell’astronomo tedesco Johann Gabriel Doppelmayer, Atlas novus coelestis in quo mundus spectabilis, et in eodem tam errantium quam inerrantium stellarum…, edito a Norimberga nel 1742, con splendide tavole acquerellate incise da Johann Justin Preisler e Johann Christoph von Reinsperger, che raffigurano tutto il mondo celeste, corredate da tabelle e osservazioni scientifiche. Sono riprodotti i sistemi e le teorie di Copernico, Keplero, Boulliau, Riccioli, Mercatore, Tycho, Newton. Le rappresentazioni relative al contenuto scientifico, davvero notevole, sono inoltre arricchite da immagini collaterali di divinità del mondo classico e da eleganti figurazioni allegoriche.
Johann Gabriel Doppelmayer (1677-1750) coltivò inizialmente gli studi di matematica e fisica prima di appassionarsi all’astronomia. Approfondì questa disciplina frequentando diverse università europee (Halle, Utrecht, Londra, Oxford). Il suo nome oggi è anche legato ad un cratere lunare.

Johann Gabriel Doppelmayer, Atlas novus coelestis in quo mundus spectabilis, et in eodem tam errantium quam inerrantium stellarum…, Norimberga 1742